GIUDEI A TINDARI
Descrizione
Il paese di San Fratello, sui Nebrodi, parla un antica lingua gallica. La tradizione dei Giudei è singolare in tutto il mondo cattolico, poiché rappresentano coloro che, deridendo e percuotendo Gesù, lo accompagnano verso il Calvario per la crocifissione. L’origine di questa festa risale ai tempi degli aragonesi. La serata dedicata a questa antica processione è introdotta dal magico concerto di musica tradizionale e musica contemporanea siciliana con la stupenda voce di Eleonora Bordonaro e dai cunti di Ferrazzano, interpretato da Giuseppe Provinzano.
Il lavoro di Eleonora Bordonaro : Roda, cioè lei, è una cantante appassionata di sperimentazioni tra storia e futuro. Roi, cioè loro, sono i disturbatori, i trombettieri irriverenti, gli allegri, irridenti, acrobatici dileggiatori, suonatori ebbri di entusiasmo. Eleonora Bordonaro incontra i Giudei di San Fratello in un repertorio originale, in gallo italico, dedicato ai misteriosi personaggi dei riti della Pasqua di San Fratello, in provincia di Messina. Ci si meraviglia dell’arcano dialetto gallo italico sanfratellano, si balla al suono di marranzani, percussioni ed elettronica. Roda è uno squillo, una frustata e un trillo, uno schioccare di fruste e cavalli al galoppo, un urlo gridato in faccia alla morte, alla malinconia, alla solitudine. Con una risata. Un concerto in bilico tra festa popolare, dancehall, saggio antropologico, raduno rock, fumetto e visione mistica. Un prodotto artistico contemporaneo, libero e ispirato, che proietta frammenti sonori arcani in un orizzonte contemporaneo.
Il lavoro di Giuseppe Provinzano:
P3-coordinate popolari-la trilogia
Agatuzza Messia, Anna Brusca, Mattia Di Martino, Maria Curatolo .. e poi Giuseppe Furia,
Francesca Leto, Elisabetta Sanfratello e poi ancora operai, mercanti, contadini, marinai
viandanti gente del popolo ... sono solo alcuni dei palermitani e siciliani da cui Giuseppe
Pitrè si fece raccontare quelle storie, quei canti, quelle usanze, quei giochi, divenuti nostro
patrimonio culturale reso da lui immortale. Senza mai prendere una posizione di giudizio,
con una pazienza e un'osservazione minuta delle persone e delle cose, il lavoro di
Giuseppe Pitrè è all’insegna del rispetto per l’uomo e di amore per i popoli del sud,
lasciato al suo destino, mal governato e spesso sfruttato (anche oggi?) che ha trovato
rifugio proprio in queste favole, nel canto nelle tradizioni e nelle storie mille volte
rielaborate. P3_coordinate popolari declina attraverso diverse forme d'espressione artistica il
patrimonio che il Pitrè ci ha donato, per un progetto ideato nell'anno del centenario della
sua morte, con l'intento di rendergli omaggio riportandolo nelle strade delle città, nei
teatri e nei festival rielaborandolo utilizzando linguaggi performativi che, fuggendo da un
approccio didascalico, ne reinterpretino lo spirito di rappresentazione restituendone la
sua contemporaneità.