LA BALLATA DEL CARCERE DI READING
Descrizione
Sinossi
Orsini, Marini, De Capitani: tre artefici per uno spettacolo con una strana genesi. L'idea di La Ballata del Carcere di Reading nasce dall'incontro di Umberto Orsini e Giovanna Marini in un altro spettacolo, Urlo di Pippo Delbono, dove Orsini ha portato la sapienza dei frammenti di Wilde e Shakespeare, mentre Giovanna la sua antica esperienza nel canto degli umili, messo a confronto con la composizione del mondo disperato nel circo umano di Delbono e dei suoi fedeli compagni di viaggio.
Nel progetto è stato successivamente coinvolto Elio De Capitani, il quale aspettava solo un'ultima spinta per affrontare qualcosa a cui pensava da tempo, "il dilemma, o meglio, il paradosso di Wilde".
Seguendo la lezione di Franco Buffoni, De Capitani fa piazza pulita dei molti Wilde mitici alla ricerca di quello reale, capace di prefigurare il secolo a venire e anticipare l'arte come recita sociale e la vita come performance artistica.
Secondo il regista, La Ballata del Carcere di Reading si presta a una messinscena "perché in un certo senso lo è: è una messinscena complessa, ritualmente complicata, dove una volta ancora l'attrazione fisica si sublima in canto e il canto sublima la sofferenza in bellezza".
Al centro di tutto, Wilde: la sua condizione di prigioniero, il corpo di un ragazzo, un giovane soldato, condannato alla forca per l'assassinio della sua amante, un Woyzeck inglese con la giubba rossa dei dragoni di sua maestà.
Wilde lo ha solo visto nell'ora d'aria e trova una nuova vena che unisce i suoni, i colori, i pensieri e gli incubi e i corpi inappagati della galera con una certa luce di un amore trasfigurato.
Giovanna Marini ha scritto cinque ballate, componendo una musica che va dalla ballata irlandese fino alla musica di Schubert, passando anche per i Beatles. Umberto Orsini nel ruolo di Wilde, teso a cogliere solo il lato artistico-estetico, la bellezza dei versi. De Capitani immagina e studia una scrittura che sia "strategia di dislocazione sapiente delle forme e dei materiali da combinare con le parole cantate di Giovanna, con la sua musica altrettanto ostinata e precisa".