Tindari Festival 2025: I Promessi Sposi
Descrizione
I PROMESSI SPOSI di Alessandro Manzoni
con Giuseppe Pambieri, Micol Pambieri, Paolo Triestino
Regia e drammaturgia Giuseppe Argirò
TINDARI CLASSICA
“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”. In un giorno di novembre, l’acqua del lago, incastonato tra i monti e la dolcezza dei declivi bene si accordano con la magnifica mestizia dei tramonti lombardi. La poeticità del paesaggio è intrinseca alla scrittura.
La difficoltà nel trasporre teatralmente i Promessi Sposi non consiste nel passaggio dalla narrativa al teatro, peraltro aiutato dalla scrittura dell’autore, così densa di colore da apparire naturalmente scenica, bensì nel mantenere intatta la vita poetica che pervade ogni pagina del romanzo.
Lo spettacolo cerca di ridurre questa distanza, trasformando la struttura diegetica in dettato epico, grazie alla presenza di un attore, memore della tradizione del grande teatro italiano: Giuseppe Pambieri, che riveste i panni proprio dello scrittore, Alessandro Manzoni. Nelle vesti del romanziere egli organizza la messa in scena del testo, regalando una vita teatrale alle parole del capolavoro manzoniano. La verosimiglianza tra autore e interprete arriverà alla perfetta coincidenza al momento della conversione dell’Innominato, personaggio che risulta essere l’elemento centrale di questa perfetta architettura narrativa.
A fare da contraltare a questo momento di sublime riflessione sui destini degli uomini sarà l’altro aspetto della religione, rappresentato dal mite e opportunista Don Abbondio, un uomo non atto a vivere, se non rifugiandosi dietro l’abito talare. A incarnare questo personaggio, che rappresenta tutte le contraddizioni di una religione volta al parossismo, sarà Paolo Triestino. A completare il cast ci saranno altri sei attori, tra cui anche Micol Pambieri.
Nell’anno giubilare la trasposizione del nostro romanzo epico nazionale rende manifesta l’essenza più profonda di una spiritualità che valica i confini della religione e trova la sua necessità nell’anelito che ogni essere umano ha nei confronti del trascendente. L’amore contrastato di Renzo e Lucia, la saggezza popolare di Agnese, la figura grottesca di Don Abbondio, l’arroganza aristocratica di Don Rodrigo, la capacità di spendersi per gli umili di fra Cristoforo, la complessità tenebrosa della monaca di Monza, la struggente figura di Cecilia che rappresenta l’impotenza degli uomini di fronte alla morte: tutto si iscrive in una progettualità ineluttabile, frutto di un disegno misterioso, eppure riconducibile all’imperfetta commedia umana.
Data
Mercoledì 13 Agosto 2025 - Ore 21:00



